Un parto naturale è, in generale, una prestazione fisica molto impegnativa e di altissima specializzazione per il corpo della donna. Per affrontarla nel migliore dei modi, è meglio contare su un generico istinto o allenare in modo specifico il corpo e impostare un gesto tecnico preciso, attentamente studiato dal punto di vista biomeccanico?
La biomeccanica nasce da una necessità semplice e pratica: studiare il movimento del corpo umano attraverso le leggi della meccanica. Il suo scopo principale è migliorare le prestazioni ottenibili dal corpo umano e studiare e prevenire le cause di lesioni.
Gli antichi greci e poi Leonardo da Vinci sottolineano l’importanza dell’utilizzo della meccanica per studiare il movimento dei corpi viventi. Fu però il fisico napoletano G. A. Borelli, di scuola galileiana, che verso la fine del XVII secolo getta le basi scientifiche per descrivere il movimento umano in modo tecnico, attraverso precisi calcoli matematici.
Grazie alla tecnologia crescente a partire dalla fine del XIX è finalmente a disposizione anche tutta la strumentazione necessaria a studiare meglio il movimento umano in tutti i suoi aspetti. Non solo le tecnologie, migliorano anche le metodologie ed è così possibile fare esperimenti e calcoli molto più precisi.
Su queste basi la biomeccanica può infine definirsi una vera e propria scienza.
Per essere utilizzata e studiata in modo più sistematico, la biomeccanica dovrà però aspettare gli anni cinquanta del novecento, quando inizia ad essere utilizzata nel movimento umano per eccellenza, cioè nello sport. Da allora sempre più campioni, allenatori, preparatori atletici, staff sportivi si sono avvalsi di questa fondamentale disciplina scientifica.
Oggi oramai è diventata indispensabile per qualsiasi atleta che desidera analizzare in modo scientifico ogni singolo dettaglio del gesto sportivo, migliorarlo in ogni sua parte ed ottenere i migliori risultati di sempre.
La biomeccanica studia il movimento del corpo umano in toto, in particolare:
– la distribuzione delle sollecitazioni sulle strutture ossee e sulle articolazioni
– i movimenti articolari
– l’intervento muscolare durante il movimento e il mantenimento della postura
– il gesto atletico, scomponendolo in singole forze e studiando per ognuna direzione, verso e intensità.
Le gare più importanti della vita si vincono al meglio se non si lascia niente al caso, cominciando dallo studio preciso del gesto tecnico. Per questo, per impostare un allenamento corretto, in tutti gli sport occorre innanzitutto analizzare il gesto tecnico attraverso i principi di biomeccanica del corpo umano, cioè occorre prendere in considerazione l’insieme di forze che agiscono sul corpo dell’atleta, mentre effettua la sua prestazione fisica.
Se vogliamo cambiare e migliorare i risultati di un gesto tecnico così delicato ed importante come la nascita di una/un bambina/o, dobbiamo innanzitutto prendere in considerazione ed applicare gli stessi principi della biomeccanica anche al parto. Esattamente come si fa nello sport.
Tuttavia, a livello mondiale, in pochi si occupano di questo aspetto. Ad oggi infatti ci sono solo due centri al mondo che studiano la biomeccanica nel parto, lo CHUV di Losanna e il centro di ricerca dell’università di Saint Louis negli USA. E i pochi studi che hanno pubblicato sono decisamente di scarsa rilevanza.
Per quanto riguarda le ricerche sul parto naturale infatti.. “we’re still using models that go back 150 years”, cioè ‘stiamo ancora usando modelli di 150 anni fa‘.
Lo dice il dottor David Desseauve, ginecologo allo CHUV di Losanna e responsabile di quel gruppo di ricerca biomeccanica sul parto, in una articolo di novembre 2019. https://lnkd.in/dgrVh4U.
Nel breve estratto della parte finale di una intervista radiofonica il dottor Desseauve risponde in maniera onesta, chiara e sintetica a una domanda del giornalista sullo stato attuale della ricerca biomeccanica sul parto.
Trovate l’intervista completa qui.
Dunque le ricerche biomeccaniche sul parto non registrano progressi oramai da molti decenni. Ed ovviamente anche i risultati dei parti del nuovo millennio in termini di durata, dolore, lacerazioni perineali e molto altro, non sono migliorati.
Per questo motivo le posizioni per il parto vecchie di 40 anni che vengono proposte ancora oggi alle donne di tutto il mondo, basate su studi di biomeccanica vetusti, insufficienti e decisamente inappropriati, non possono essere considerate scientificamente valide per un parto naturale.
Mentre sul fronte medico in 40 anni sono stati fatti enormi passi avanti, lo stesso non è successo per quanto riguarda lo studio biomeccanico della nascita. Là dove c’è un problema nel parto, dunque, semplicemente si ricorre ad un intervento medico o, nei casi più gravi, a un cesareo.
L’obiettivo del corso preparto Mamme in Movimento è invece quello di fare tutto il possibile per fare il parto al meglio e non arrivare ad avere problemi e far star bene mamma e bimbo. Per questo MM si è da sempre impegnato a studiare ogni singola possibilità per migliorare in ogni parte il gesto tecnico del parto, come quello di un qualsiasi altro sport. Con l’idea che prevenire è sempre meglio che curare.
Altra conseguenza rilevante è che tutte le posizioni per il parto che vengono ad oggi suggerite alle donne di tutto il mondo, basate su quegli studi biomeccanici scarsi, non corretti e risalenti a più di 40 anni fa, non possono che essere tutte evidentemente sbagliate e, anche loro, vecchie di 40 anni. Infatti i risultati dei parti naturali fatti con quelle posizioni, non sono positivi, in termini di tempi, dolori, lacerazioni, problematiche per mamme e bambini.
Dopo aver fatto innovativi studi di biomeccanica del parto naturale , la coach di Mamme in Movimento ha messo a punto tutto il lavoro di preparazione fisica alla nascita per impostare al meglio la ‘gara’ più speciale di ogni mamma. Gli ottimi risultati ottenuti le hanno poi consentito di partecipare ad un premio europeo. Tutti i risultati, i dati e i grafici sono riportati sul sito scientifico Taddei Smart Birth.
Alla lezione di coppia si provano con la coach le posizioni biomeccanicamente corrette tra cui poter scegliere durante il parto. Si evidenziano invece le posizioni da non utilizzare in quanto non rispondono alle leggi biomeccaniche del parto e che quindi possono complicarlo.
Per questo la coach di Mamme in Movimento, nell’impostare tutto il suo programma di esercizi, parte dal considerare l’esatta biomeccanica che agisce sul corpo della donna, sia durante la gravidanza che nel parto naturale.
Gli studi di biomeccanica di Mamme in Movimento analizzano ogni singolo aspetto di ciò che la natura ha previsto per realizzare un parto naturale con ottimi risultati.
La donna tecnologica ha solo ‘dimenticato’ questo antico sapere, ma può facilmente recuperarlo solo ad una condizione: arrivarci con la mente razionale! Comprendere e provare passo dopo passo con calma, semplicità e chiarezza tutti i passaggi che la natura ha predisposto per il parto fisiologico, significa per davvero riportare la donna tecnologica a vivere pienamente l’istinto funzionale, ‘di nascita’, che ha sempre in sé.